PRODURRE L’IMMAGINARIO

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Il piacere che danno una conversazione animata, un pranzo tra amici, un buon ambiente di lavoro, una città dove ci si sente bene, la partecipazione a questa o quella forma di cultura (professionale, artistica, sportiva ecc.), e più in generale tutte le relazioni con gli altri. La maggioranza di questi “beni”, la cui base per eccellenza è la vita sociale, esistono soltanto se se ne gode insieme. Il “relazionale” è la parte migliore delle gioie (e dei dolori) dell’esistenza. Serge Latouche

La nostra immaginazione direbbe Latouche è colonizzata. E’ proprio sull’immaginazione e sulla creatività che l’accompagna, che la vita crescendo ricerca il “nuovo”. E come lo concepisci il nuovo?, con l’immaginazione creatrice. Solo così può svilupparsi il potere del pensiero, che è il potere dell’immaginazione.

Quello che tu desideri, gli altri neanche immaginano di poterlo desiderare. Così parlò Zarathustra. Friedrich W. Nietzsche

Se la tua immaginazione è castrata sin da piccolo, è resa passiva, perché tu sei abituato a vedere e ad assorbire migliaia di immagini, non sei abituato a produrne!. Come potrai immaginare qualcosa che non esiste ancora!!!. Non ne hai la forza.

Quali sono i nostri veri bisogni ? Qual’è la nostra vera natura?.

Nessuna persona vorrebbe un mondo abitato da miliardi di emarginati che vivono nella assoluta privazione e da una cerchia ristretta che custodisce lussi e ricchezze dietro mura fortificate. David Korten

Si crea così un forte senso di impotenza, che in realtà è quello che il potere vuole. Che tu pensi che non ci sia più niente da fare!.

Ma bisogna anche dare all’uomo (che è pur sempre un essere desiderante) qualche surrogato. Siccome non gli si permette di desiderare le cose naturali ,ossia cambiare in meglio la sua vita e il mondo, gli vengono offerte forme di indottrinamento artificiali. I costi di questi indottrinamenti sono dieci volte superiori ai costi per sfamare e istruire l’intera umanità.

Queste sono le condizioni interiori ed esteriori che bloccano i processi creativi. In queste condizioni l’attività creativa dell’uomo diventa sempre più improbabile se non impossibile!. La massificazione dell’ “IO” è uno dei processi principali che impediscono di sviluppare la creatività.

Se cerco di immaginarmi il nuovo aspetto che il dispotismo potrà avere nel mondo, vedo una folla innumerevole di uomini uguali intenti solo a procurarsi piaceri piccoli e volgari, con i quali soddisfare i loro desideri. Al di sopra di essi, si eleva un potere immenso e tutelare che da solo si incarica di assicurare i loro beni e vegliare sulla loro sorte. E’ assoluto, particolareggiato, regolare, previdente e mite!!!. Alexis de Tocqueville

Difronte all’Io massa che cosa si sviluppa?. Si sviluppa la celebrazione dell’autenticità, del soggettivo, ognuno deve cercare se stesso!. E qui c’è un pericolo molto grande, ossia che l’individuo diventi una forma ancora più radicale di “atomismo egoico” .

L’autenticità non è fare come mi pare o quello che voglio,

Ma allora chi è questo se’, nel nome del quale io ho anche il diritto di infrangere la legge comune?

Che cosa fanno tutti questi “Io” liberi e autentici ?

Siamo diventati una società di persone calcolabili!!!!  nei gusti e nei valori!  Altro che libertà!!

Buona ricerca!

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