“Ogni studente suona il suo strumento, non c'è niente da fare. La cosa difficile è conoscere bene i nostri musicisti e trovare l'armonia. Una buona classe non è un reggimento che marcia al passo, è un'orchestra che prova la stessa sinfonia. E se hai ereditato il piccolo triangolo che sa fare solo tin tin, o lo scacciapensieri che fa soltanto bloing bloing, la cosa importante è che lo facciano al momento giusto, il meglio possibile, che diventino un ottimo triangolo, un impeccabile scacciapensieri, e che siano fieri della qualità che il loro contributo conferisce all'insieme. Siccome il piacere dell'armonia li fa progredire tutti, alla fine anche il piccolo triangolo conoscerà la musica, forse non in maniera brillante come il primo violino, ma conoscerà la stessa musica.Il problema è che vogliono farci credere che nel mondo contino solo i primi violini.”Daniel Pennac
Ecco una sintesi dell'intervista a Daniel Pennac, professore e scrittore contemporaneo.
Sentiamo la sua esperienza perchè è anche la nostra! e probabilmente sarà quella futura di tutti.
Quando ero bambino ero un cattivo allievo, ero un cattivo allievo perchè avevo "paura"; avevo paura di non saper rispondere alle domande che mi avrebbero fatto gli adulti.
Tutta questa paura dell'infanzia è diventata una conoscenza, e tutto il mio lavoro di adulto è guarirli da questa paura!.
La paura non è solo dei bambini, ma soprattutto degli insegnanti e dei genitori, paura di non essere all'altezza del ruolo e della responsabilità educativa.
Tutta questa paura nasce dalla "solitudine", solitudine dei bambini, solitudine dei genitori e solitudine degli insegnanti.
Quali possibili soluzioni ?
Pennac ci suggerisce i progetti comuni. Buona ricerca!!!!!
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