La creatività, come uso finalizzato della fantasia e dell’invenzione, si forma e si trasforma continuamente. Essa esige una intelligenza pronta ed elastica, una mente libera da preconcetti di alcun genere, pronta a imparare ciò che gli serve in ogni occasione e a modificare le proprie opinioni quando se ne presenta una più giusta. Bruno Munari
Il titolo vi sembrerà un pò stravagante o singolare, come a dire: “tanti saluti alla magia!! “.
Nel mondo della mente e dell’intelligenza logica, la magia rappresenta spesso qualcosa che limita le capacità di controllo, sia del mondo rappresentato che della percezione sensoriale. Per i modelli cognitivi, la “magia” è sempre stata vista (e poco sentita) come qualcosa di dubbia qualità educativa e di poca rilevanza diagnostica. L’esperienza magica sembrerebbe togliere qualcosa che si riferisce alla nostra ” base sicura” o almeno quella che eregge i processi di sviluppo delle facoltà intellettive del bambino. Se invece indaghiamo la nostra natura spirituale ovvero quello “stare meditativo” fuori dal tempo e dallo spazio fisico, dove l’anima interroga e indaga, scopriremmo che è proprio in quei luoghi invisibili dove nascono i pensieri. Questo stato di finzione e immaginazione assume grande ricchezza, sia emozionale che relazionale. Chi conosce i bambini sa perfettamente a cosa mi riferisco e a quel “facciamo finta che…” porta di accesso per ogni conoscenza e apprendimento desiderati.
Molti si sorprendono e guardano con disprezzo ancor oggi al potere della magia e a quelle anime sensibili all’infanzia che non si riconoscono in nessun altra forma di educazione. Almeno sino a che i bambini non saranno cresciuti nella volontà e sicuri di sé.
Sono convinto che la magia sia il precursore del desiderio e del sogno. E solo chi desidera che il desiderio si realizzi nei suoi piccoli allievi può accedere a quel rapporto intimo che chiamo “relazione”.
Adesso cercherò di spiegarmi sul titolo, perchè non è un saluto di addio ma piuttosto un arrivederci, un arrivederci nel “non tempo” e nel “non spazio” per trovare strumenti per l’anima da portare fuori nel mondo quotidiano. Tutte le persone creative hanno bisogno di accedere a questo stato di coscienza per realizzare la loro arte e la loro vocazione. Non servono strumenti complessi ma oggetti simbolici che hanno accompagnato l’uomo per millenni. Privare i bambini di questi strumenti magici rappresenterebbe una grande perdita culturale ed individuale.
Solo così potrai trasformare i tuoi strumenti quotidiani in oggetti magici e potenti nel tuo cammino di guerriero e guerriera di luce.
Si ringrazia l’Associazione Culturale Fogli Volanti per aver concesso l’immagine dell’articolo.
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