VERITA’ TRA PERCEZIONE E CONDIZIONAMENTO

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L’aspetto più importante in ogni forma di educazione è la capacità di osservazione della realtà che l’allievo sta vivendo, senza sentirsi addosso il carico della responsabilità che questo comporta. Senza questa capacità di chiara visione della realtà molto di quello che si trasmette è una forma pensiero condizionante che invece di liberare ingabbia bambini allievi e studenti.

Molto di questo condizionamento è osservabile quando gli apprendimenti diventano difficoltosi o quando i concetti non vengono appresi e capiti. Così come il nutrimento può dare energia o intossicare l’orgamismo , il neurosviluppo rischia di non accedere a quella capacità percettiva della realtà che consente l’apprendimento.

In questi ultimi anni le difficoltà dell’apprendimento stanno aumentando, proprio in quegli ambienti dove la chiara visione non viene applicata. Doveroso è quindi porsi le domanda in merito a quali energie risultano limitare il naturale sviluppi delle funzioni cognitive. e quanto importante sia instaurare un rapporto relazionale tra insegnante e allievo.

Solo la diretta percezione della realtà trasforma la consapevolezza e non credere ad una idea che la riguardi.

Il nostro unico grande pericolo è quello di farci prendere dalla routine delle cose e fossilizzarci così in quelle forme di credenze che molti professano.

Non preoccuparti mamma. Se c’è qualcosa in me galleggerò sul mare della vita, altrimenti lascia che affondi!

La società è destinata, e lo è sempre stata, ad essere un organismo vivo, e non un fossile. Un organismo vivo cresce e si sviluppa, adattandosi alle nuove condizioni.

E’ interessante notare che le questioni su cui sorgono considerevoli differenze di opinione non sono quelle che nascono dalla vita e dal comportamento, ma quelle che comunque interessanti come conoscenza, sono al di fuori di ciò che è necessario per governare la vita umana.

Sono poche le persone che si soffermano ad analizzare la complessità di quello che sembra loro essere il semplice atto di vedere. Nella maggior parte di questi “atti” c’è poca vera visione e molta memoria. Quello che chiamiamo “vedere” è un insieme, un condensato della traslazione dell’impressione appena tracciata sulla retina e della memoria di quell’insieme di impressioni del passato fatte dallo stesso o da similari oggetti…

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