Il mondo che percepiamo è ormai malato da molto tempo, ma sembra che qualcosa stia cambiando. Le nuove generazioni stanno sviluppando nuove forme di intelligenze, che se non verranno represse porteranno l’umanità ad un nuovo stato di coscienza. Sono infatti molti i ragazzi che si stanno nuovamente appassionando a tematiche ambientali, sociali e politiche. Forse perché abbiamo toccato il fondo!!! Sarà possibile salvare il pianeta dalla rovina più totale come pare siamo indirizzati a portare compimento?.
Mai come oggi le possibilità di salvezza sono nelle mani delle nuove generazioni. Nessuna generazione ha mai danneggiato così il pianeta come quelle che oggi hanno il potere economico e politico. Solo riscoprendo la passione per i temi umanitari possiamo riaprire gli occhi e vedere dove è possibile intervenire per portare benefici al cambiamento.
Per sviluppare queste intelligenze oltre che la passione dei ragazzi, è necessario un ambiente educante e di sostegno all’intelligenza. Posizione che la nostra scuola attualmente non è in grado di offrire. Anzi, spesso confonde l’intelligenza con i più svariati disturbi. A mio avviso per una sola ragione: non si ha voglia di instaurare una relazione con gli allievi, il rapporto è dialettico e quasi mai dialogico. Nessuno pensa che devono essere i ragazzi a esprimere la loro visione e percezione del mondo, per lo più si insegna una precaria immagine del mondo frammentato che porta solo caos, sofferenza, e distruzione.
Così tutti gli apprendimenti divengono faticosi e necessitano di enormi sforzi mentali. Peccato che l’intelligenza o coscienza non si trova nella mente fisica o cervello degli allievi, ma in uno spazio vuoto e privo di forma che permea la vita. La coscienza necessità di una attivazione che appartiene più al cuore che alla mente fisica, quindi basta con gli sforzi di memoria per sviluppare intelligenza la memoria è memoria, serve a ricordare non a creare. L’intelligenza è innata e presente ovunque nel creato è invisibile e tantomeno misurabile.
Allora spazio a chi risveglierà questa intelligenza messa spesso alla mercé del conformismo e delle regole di buona condotta. L’intelligenza si conquista mediante esperienze percettive e non coercitive dettate sulla base di esperienze altrui e stagnanti. Non c’è bisogno di ripetere sempre le stesse cose per mantenerle in memoria, bisogna accedere all’intuizione che solo l’intelligenza possiede per un pensiero sempre nuovo, creativo ed edificante.
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